Addio a Paulo Mucca, artista visionario del Salento. Indimenticabile l’installazione a Manduria

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È scomparso improvvisamente a Lecce, a soli 39 anni, a causa di un male incurabile Paulo Mucca, pseudonimo di Pierpaolo Marino, artista eclettico e profondo, tra i più originali interpreti dell’arte urbana e sperimentale in Puglia. Nato nel 1985, Mucca aveva iniziato il suo percorso nel mondo del graffitismo, distinguendosi per uno stile personale e riconoscibile che lo aveva portato a essere tra i pionieri del post-graffitismo pugliese.

Negli ultimi anni aveva rivolto la sua ricerca verso la pittura e soprattutto verso installazioni realizzate con materiali di recupero, raccolti tra le spiagge e le pinete del suo amato Salento. Il suo studio, immerso nella macchia tra Lecce e San Cataldo, era diventato una sorta di museo a cielo aperto, dove la natura si fondeva con l’arte in un dialogo continuo.

Mucca ha sempre cercato un legame profondo con i luoghi in cui operava. Tra i suoi ultimi lavori, spicca la grande installazione realizzata nell’estate del 2024 a Manduria, su invito del Comune, “Biberon capasa e trozzella”. Un’opera simbolica e potente, capace di intrecciare memoria, identità e paesaggio, come era nel suo stile: viscerale, materico, intensamente legato alla terra. Un’opera voluta per abbellire la facciata sulla piazza Garibaldi del cantiere in atto per la ristrutturazione del vecchio Municipio. 

La sua arte nasceva dalla strada, ma non si fermava alla superficie: scavava, raccoglieva frammenti, li riassemblava per raccontare storie di umanità e appartenenza. Le sue sculture sembravano sbocciare dal terreno, evocando un Salento arcaico, ferito ma vivo, mentre i suoi murales non decoravano, ma raccontavano.

Con Paulo Mucca se ne va una voce fuori dal coro, capace di ascoltare e far parlare i luoghi. Resta il segno, indelebile, delle sue opere: come a Manduria, dove la sua arte continuerà a parlare al territorio che tanto ha amato.