L’attività settimanale dell’Associazione Plinio il Vecchio di Manduria

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Di seguito il resoconto dell’attività settimanale dell’Associazione Plinio il Vecchio di Manduria:

Lunedì 07 aprile: Prof. Giovanni Sammarco “Ebraismo ed antisemitismo tra storia e poesia: origine del razzismo”

Il primo incontro di questa settimana è stato dedicato alla ricerca dell’armonia delle forme da parte degli studiosi spinti anche dagli scavi di Pompei ed Ercolano Nel corso di questi studi fu aggiunto anche il colore della pelle; Blumenbach, uno dei fondatori dell’antropologia, negli stessi anni elogiava il volto simmetrico e pensava che la bellezza fosse figlia anche di un clima favorevole. in tutto ciò nulla c’era che potesse imparentarsi con l’idea di razza. Il fenomeno del colonialismo può considerarsi spartiacque tra un prima e un dopo. Il contatto con i popoli dell’Africa convinse le potenze europee che i neri erano inferiori ai bianchi. Ciò lo derivavano dalla loro incapacità di autogovernarsi e dalla facilità con cui permettevano agli europei lo sfruttamento delle ricchezze del loro sottosuolo. Nella classificazione dello stereotipo umano gli Ebrei furono identificati con naso lungo e storto, mento appuntito e capelli crespi. Cominciò ad emergere anche che l’anello mancante che congiungesse uomo e scimmia potesse essere “il nero”. Il filosofo Kant enumerò i  caratteri salienti che caratterizzavano un popolo; erano la loro immutabilità e permanenza nel tempo. In riferimento al popolo germanico sono stati commentati i capp. 2 e 4 della Germania di Tacito. Nel 1781, ad opera di uno specialista tedesco di lingue slave, Schlozer, compare per la prima volta il termine ” semita”. Egli si convinse che Siriani, Babilonesi, Ebrei e Arabi fossero un solo popolo e che le loro lingue fossero di un solo ceppo che indicò con il neologismo “semitico”. Con esso indicava quelle lingue che fino ad allora venivano dette “lingue orientali”. La parentela della lingua a poco a poco portò a quella della razza. Schlegel e il suo allievo Lassen sostennero per la prima volta la superiorità ariana sui semiti. Ciò fu riaffermato da Gobineau sostenendo anche che la decadenza di un popolo era dovuta ai continui incroci. Nacque la necessità che i tedeschi ariani non si mescolassero con altri popoli, compresi gli Ebrei. A poco a poco il semitismo diventò una tara in contrapposizione alla razza indoeuropea. Nacque la Società tedesca per l’igiene razziale che esaltava la razza germanica ad opera del medico tedesco Alfredo Ploetz.

Martedì 08 aprile: Avv. Giuseppe Pio Capogrosso “Manduria a fine ‘800: tra l’educazione giovanile dei Salesiani e le tournée musicali della banda

L’intervento dell’Avv. Giuseppe Pio Capogrosso, ha offerto uno spunto interessante per riflettere sul contesto storico e culturale della fine del XIX secolo a Manduria, con particolare attenzione alla fondazione della casa salesiana e ai successi della banda musicale locale.

La descrizione delle prime richieste di apertura di una casa salesiana in città evidenzia l’importanza che i cittadini di Manduria attribuivano all’educazione e alla spiritualità. La volontà di avere una casa salesiana, risalente al 1891, si inserisce in un momento storico di grandi cambiamenti, come l’Unità d’Italia, che incentivò l’azione di gruppi religiosi e educativi sul territorio. L’approccio iniziale attraverso la figura di Giacomo Lacaita e successivamente con quella di Leonardo Tarentini, riflette la determinazione della comunità di Manduria nel voler educare i giovani e offrire loro una formazione spirituale e professionale. Nonostante numerosi tentativi, la fondazione della casa salesiana fu rimandata per diversi decenni, ma nel 1956, grazie all’impegno di Mons. Luigi Neglia e alla generosità del donatore Giambattista Arnò, finalmente si realizzò il sogno di avere una casa salesiana, con l’Istituto San Gregorio Magno che fu inaugurato, segnando una tappa fondamentale per la città.

Le tournée della Banda musicale di Manduria a Napoli, negli anni 1896 e 1899 testimoniano il prestigio e il valore artistico di questo complesso musicale. La partecipazione a eventi importanti come i concerti alla Galleria Umberto I e a Piazza Plebiscito, ambienti prestigiosi di Napoli, conferma il riconoscimento della qualità delle esibizioni della banda. Sotto la direzione del maestro Adolfo Bonelli, la banda non solo era apprezzata per la perfezione esecutiva, ma anche per il vasto repertorio e la capacità di emozionare il pubblico. L’articolo del Corriere Meridionale evidenzia come la banda fosse una delle più importanti della regione, capace di distinguersi tra le numerose bande da giro pugliesi. Inoltre, la collaborazione con luoghi prestigiosi come il Gambrinus di Napoli e l’acclamazione del pubblico napoletano, testimoniata dai resoconti, dimostrano quanto Manduria avesse contribuito, anche attraverso la musica, alla cultura italiana di quel tempo.

Entrambi gli aspetti – l’educazione salesiana e la musica – riflettono una Manduria desiderosa di sviluppo culturale e sociale. La banda musicale di Manduria, pur provenendo da un contesto popolare, riusciva a raggiungere vette artistiche elevate, segno di una forte vivacità culturale che coinvolgeva anche le classi più umili. La fondazione della casa salesiana e la presenza della banda sono due facce della stessa medaglia: da un lato l’impegno per una formazione educativa che potesse elevare i giovani, dall’altro una passione per la musica che riusciva a portare Manduria a una ribalta nazionale.

Il tutto si inserisce in una Manduria che, seppur non esente da difficoltà e sfide, riusciva a mantenere un forte legame con le tradizioni culturali e religiose, cercando nel contempo di proiettarsi verso un futuro di crescita e riconoscimento.

Mercoledì 09 aprile: Ing. Ettore Tarentini “L’infosfera e l’oceano digitale in cui navighiamo”

L’argomento dell’incontro è stato la valutazione dello sviluppo delle ICT sul l’intelligenza e sull’agire.

Partendo dall’accezione generale di intelligenza intesa come capacità di capire il mondo e di trasformarlo, si è introdotto il concetto di intelligenza come capacità di inscrivere il mondo. Per chiarire questo concetto ci si rifà ai principi della “filosofia” galileiana e del suo intendere il mondo come “il gran libro della natura”, scritto, e modificabile, col linguaggio matematico. Alla luce di questo principio, l’intelligenza “scrive”, o meglio “inscrive”, nel gran libro tramite le scoperte e le invenzioni; e tutto ciò aumenta “per tutti” la capacità di comprensione della natura. Si è quindi passati alla citazione del paradosso della presunta stupidità delle vespe, che si infilano in una bottiglietta semivuota su succo di frutta e, non riuscendo ad uscirne, son destinate a morte certa; la stupidità, che certo non può essere addebitata alle vespe, altro non è che l’incapacità di processare correttamente le informazioni. E su questo sentiero concettuale si sono introdotte le “due vie” dell’intelligenza, quella artificiale. Secondo le istanze dell’ambito ingegneristico, si parla di una IA “riproduttiva”, finalizzata a riprodurre azioni tipicamente umane ma con maggiore efficienza; secondo invece le istanze dell’ambito cognitivo, si parla di una IA “produttiva”, finalizzata a creare comportamenti ed azioni originali, tipicamente umane. Si descrive quindi l’IA riproduttiva, debole per quanti attiene agli obiettivi di creatività, tipicamente sintattica ed orientata al dato. Si descrive, di contro, una IA produttiva, forte per quanto attiene agli obiettivi di creatività, tipicamente semantica ed orientata alla creazione. Di fatto, ad oggi, può concretamente parlarsi solo di IA riproduttiva; ancora lontano appare il traguardo di una IA produttiva. Turing aveva visto lontano quando ideò il suo famoso test. È quindi questa IA “riproduttiva” che inscrive nel grande libro della natura, nel grande spazio dell’infosfera. Ma non inscrive originalità. Crea, allo stesso tempo, la necessità di predisporre “involucri”, ossia spazi, ambiti adatti al suo agire, al suo poter efficacemente operare; ecco che si introduce il concetto dell’agire come un avvolgere il mondo, cablarlo secondo le necessità operative dei prodotti della IA debole, ma estremamente utile. 

Impossibile immaginare che un’auto a guida autonoma possa percorrere le vie di un tipico centro storico di origine, magari, medievale; occorre avvolgere un pezzo di mondo e adeguarlo all’uso efficiente della tecnologia e della IA che la governa. In un questo avvolgere il mondo si mettono a punto tecniche di “uso macchinale” dell’uomo; l’uomo infatti viene usato, per le sue prerogative di entità semantica, come interprete; valga l’esempio delle tecnologie “reCAPTCHA” Da qui il passo è breve per sfiorare le problematiche della gestione da parte della IA degli aspetti emozionali, decifrati dall’uomo: e si arriva ai “compagni artificiali” ed alla “computazione affettiva”. L’ormai usuale racconto, in stile epico e favolistico, riepiloga e chiude le tematiche dell’intervento odierno.

Giovedì 10 aprile: Dott. Andrea Dimitri “L’essere sospeso. Discorso sull’ansia”

Ansia, l’essere sospeso ed il senso del Nulla. Cos’è l’ansia secondo l’analisi esistenziale? L’ansia non è solo un sintomo clinico, ma una manifestazione del nostro rapporto con l’esistenza. Essa si attiva quando ci sentiamo in pericolo nel nostro “essere al mondo”, soprattutto quando viene minacciato il nostro senso di identità, sicurezza, libertà o significato. L’ansia è quindi un campanello d’allarme che ci segnala che qualcosa di fondamentale per la nostra esistenza è a rischio. L’ansia non è vista solo come un disturbo patologico, ma come un’esperienza umana fondamentale. Essa nasce dalla consapevolezza della nostra vulnerabilità e finitezza, manifestandosi quando percepiamo minacce al nostro benessere o alla nostra esistenza. È una risposta alla percezione di pericoli che sfuggono al nostro controllo, evidenziando la nostra impotenza di fronte a eventi imprevedibili. no dei concetti centrali è quello del “Non poter essere”: si tratta di una sensazione di impotenza esistenziale, dove la persona avverte che la propria possibilità di esistere pienamente viene meno. Questa esperienza estrema è descritta come una “caduta nel Nulla”, che non è solo una paura generica, ma una perdita di senso e direzione. È la sensazione che la vita stessa non abbia più un appoggio solido. L’ansia affonda le sue radici nel “Non Poter Essere”, una sensazione di annientamento o “Caduta nel Nulla”. Questa esperienza emerge quando non accettiamo la realtà così com’è, rifiutando l’incertezza e la precarietà dell’esistenza. L’ansia, quindi, segnala una disconnessione tra noi e la realtà, evidenziando la difficoltà di accettare i limiti e le sfide della vita. L’ansia nasce anche quando viene meno il senso, cioè quando le persone non vedono più un perché nelle loro azioni o nel loro vivere quotidiano. L’essere umano, secondo l’analisi esistenziale, non può vivere senza senso. Quando questo viene a mancare, la persona si trova spaesata, come in un “vuoto” che genera ansia. Possiamo individuare altresì, quattro condizioni fondamentali per vivere in modo pienamente umano:

  • Essere (fisicamente) nel mondo
  • Vivere relazioni (emotivamente)
  • Essere libero (agire liberamente)
  • Trovare senso (esistenzialmente)

L’ansia può emergere da una crisi in una o più di queste dimensioni: ad esempio, se non possiamo fare scelte libere, o se ci sentiamo disconnessi dal significato delle nostre azioni. Nonostante il suo carattere disturbante, l’ansia può avere un valore educativo. Essa ci costringe a confrontarci con le nostre paure e a cercare un senso più profondo nella nostra esistenza. Attraverso l’accettazione della realtà e la fiducia fondamentale nella vita, possiamo trasformare l’ansia in un’occasione per crescere e rafforzare il nostro essere. Il superamento dell’ansia non è visto come una semplice “cura del sintomo”, ma come un processo di riconciliazione con la realtà. Questo avviene attraverso:

  • L’accettazione dei limiti della vita (come la morte, la fragilità, l’incertezza)
  • La fiducia esistenziale: una disponibilità interiore a “lasciare che le cose siano”, a lasciarsi andare alla vita (concetto espresso con la parola tedesca Gelassenheit).

Il superamento dell’ansia passa attraverso l’accettazione della realtà e la fiducia nell’esistenza; una calma serena che nasce dall’accettazione e dalla fiducia profonda nella vita. Questa serenità ci permette di affrontare le sfide dell’esistenza con maggiore equilibrio e consapevolezza, riconoscendo l’ansia come parte integrante della nostra esperienza umana

Venerdì 11 aprile: Prof. Giovanni Sammarco “Ebraismo ed antisemitismo tra storia e poesia: origine del razzismo”

Il secondo incontro di questa settimana ha affrontato il problema delle condizioni economiche, politiche e culturali che porteranno l’Europa alla crisi di ogni valore e allo scoppio della 1^ guerra mondiale. L’avidità di dominio e le sentenze imperialistiche, la logica del capitalismo e quella del profitto porteranno verso una forte volontà di potenza e verso il diritto del più forte. La lotta di classe divampa e le idee marxiste minacciano di rovesciare ogni ordine costituito. Un sentimento di insicurezza dilaga in tutta Europa; molti stati tentano di mascherarlo con avventure coloniali. La mancanza di una corrente ideologia porta alla nascita di movimenti anti liberali, ad una affermazione violenta e a vocazioni imperialistiche della stirpe. Questa crisi sfocerà nella 1^ guerra mondiale. In campo culturale c’è una forte opposizione al positivismo poiché in un certo modo non aveva mantenuto le promesse. Nascono soluzioni irrazionalistiche. Nietzsche e il suo oltre uomo sono stati oggetto di riflessione. Una grande angoscia esistenziale colpisce tutti insieme ad una forte frustrazione e al nichilismo. La letteratura riflette questo mondo. Le opere di Pirandello e di Svevo evidenziano la crisi dei grandi ideali dell’800, la caduta di ogni fede e di ogni certezza. Un commento particolare è stato dedicato a due concetti di Nietzsche: Dio è morto e oltre uomo/superuomo. Egli sì dichiara contro il Cristianesimo perché esso impone la rinuncia alla vita terrena in cambio di ideali trascendenti. Dio è stato inventato dall’uomo – egli dice – soprattutto da quello rinunciatario e fiacco che cerca sostegno alle proprie incapacità. Dio è morto significa che è tramontato il suo sistema di valori trascendenti. Dalla morte di Dio partirà una trasmutazione della società tale da negare tutti i valori del passato e da andare oltre, verso un nuovo tipo di uomo che è il superamento di quello tradizionale. Costui è l’oltre uomo/superuomo. Ciò accadrà in modo naturale: come dalla scimmia è derivato l’uomo, così questo sarà sostituito da un uomo nuovo, da un oltre uomo, da un superuomo che va oltre cioè quello attuale. Tutto ciò si afferma nell’opera Così parlò Zaratustra. Inizio modulo

A causa delle festività pasquali, la prossima settimana non ci sono attività. Riprenderanno la settimana successiva con:

Mercoledì 23 aprile: Prof.ssa Ilaria Marzo “Ed io ti canto diletta Madonna…..”

Giovedì 24 aprile: Dr. Clemente Magliola “Nel giardino è arrivata la primavera”