Manduria. I Demos sull’improvvisa uscita di scena del Vice Sindaco Vito Andrea Mariggiò
Sull’improvvisa decisione del professor Mariggiò di dimettersi dalla carica di vice sindaco intervengono i Demos di Manduria che ritengono che la questione getti “un’ombra inquietante sul panorama politico di Manduria e sull’intera comunità.”
In un momento storico segnato da sfide complesse e problematiche urgenti, la sua scelta di abbandonare il ruolo appare, ai Demos, come un gesto di resa, lasciando i cittadini a interrogarsi sulle reali motivazioni dietro questa decisione.
Mariggiò, considerato il “delfino” del sindaco e figura di spicco della cultura manduriana, ha scelto di lasciare il suo incarico dopo quattro anni di amministrazione. Un periodo che, sostengono i consiglieri Perrucci e Pesare, ha prodotto ben poco rispetto alle promesse elettorali. Tra i pochi risultati ottenuti, spicca il controverso Comedy Film Festival, definito da alcuni come un “topolino” partorito da un “elefante” di aspettative. Nulla di quel tanto proclamato programma culturale sembra essere stato realizzato, lasciando un vuoto tangibile nella gestione del patrimonio storico e culturale della città.
Le critiche non si fermano qui. Durante il suo mandato come assessore alla cultura, Mariggiò è stato accusato di aver assistito passivamente a interventi di riqualificazione urbana giudicati disastrosi, come il caso del parcheggio di Piazza Coperta, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. Anche la Biblioteca “Marco Gatti”, un tempo fiore all’occhiello della città, giace ora in un capannone prefabbricato non sarebbe frequentabile, pare, a causa della presenza di amianto.
La sua assenza è stata particolarmente evidente nei momenti cruciali, come la recente mobilitazione cittadina contro il problema della discarica. Un tema che, in passato, Mariggiò aveva cavalcato con fervore durante la campagna elettorale, ma che ora sembra essere stato abbandonato insieme al suo incarico.
Secondo certe campane, – affermano in conclusione i Demos – il professor Mariggiò era destinato a diventare il futuro della politica manduriana, il sindaco che molti aspettavano. Tuttavia, la sua inesperienza e la difficoltà a navigare gli “intrighi di corte” lo avrebbero portato a cedere alle pressioni del potere, lasciando spazio a un’amara riflessione: nessuno è indispensabile. Ma l’assenza di una figura chiave come il vice sindaco – secondo i Demos – mette in discussione la capacità di governo dell’amministrazione attuale.