Maxi operazione contro l’usura a Trani e Barletta: 4 arresti e sequestri per 3,5 milioni di euro
Quattro persone sono state raggiunte da misure cautelari (tre in carcere e una ai domiciliari) eseguite dalla Guardia di Finanza di Bari su disposizione della Procura della Repubblica di Trani che indaga su un presunto giro di usura, estorsione, riciclaggio e frode fiscale.
Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate grazie alla denuncia di un’imprenditrice in gravi difficoltà economiche, gli arrestati avrebbero fatto parte di una rete che concedeva prestiti con tassi d’interesse altissimi — anche superiori al 1.000% annuo — a imprenditori di Trani e Barletta. Le vittime, pur di restituire le somme ricevute, sarebbero state sottoposte a minacce e pressioni psicologiche.
Le accuse, ancora tutte da verificare in sede processuale, parlano di una vera e propria associazione a delinquere. Tra le prove raccolte dagli inquirenti ci sono intercettazioni, pedinamenti, documenti sequestrati e testimonianze, alcune delle quali rilasciate con timore da persone informate sui fatti.
Il giro d’affari illecito, secondo la Guardia di Finanza, ammonterebbe a circa 600mila euro solo per quanto riguarda i prestiti usurari. Ma l’inchiesta ha portato anche al sequestro di beni per un valore di circa 3,5 milioni di euro, ritenuti frutto dei reati contestati. Coinvolte anche 12 persone e una società del settore calzaturiero, che sarebbe stata usata per simulare operazioni lecite.
Tra le frasi intercettate dagli investigatori, spiccano minacce esplicite come:
“Se non paghi ti veniamo a prendere sotto casa” o “Con questi soggetti non si scherza. Non sai cosa ti può succedere”.
L’operazione rappresenta il primo importante sviluppo di un’indagine complessa, che ha messo in luce un sistema di usura particolarmente aggressivo e ben organizzato.
